È stato esaminato l'uso delle benzodiazepine e l'associazione tra basse dosi di benzodiazepine, crisi epilettiche e supporto respiratorio nei pazienti con stato epilettico.
In una analisi trasversale di pazienti adulti con stato epilettico trattati da un'Agenzia di servizi medici di emergenza nel periodo 2013-2018, l'esito primario era il trattamento con una seconda dose di benzodiazepine, un indicatore di crisi epilettiche.
L'esito secondario era ricevere supporto respiratorio.
Midazolam è stata l'unica benzodiazepina somministrata.
Tra 2.494 pazienti con stato epilettico, l'età media era di 54.0 anni e 1.146 ( 46% ) erano donne.
Ci sono stati 1.537 pazienti trattati con Midazolam a qualsiasi dose, con un tasso di somministrazione del 62%.
Nessun paziente ha ricevuto una dose e una via di somministrazione coerenti con le linee guida nazionali.
La terapia di salvataggio con una seconda dose di Midazolam è stata richiesta in 282 pazienti ( 18% ).
Dosi più elevate di Midazolam sono state associate a minori probabilità di terapia di salvataggio ( odds ratio, OR, 0.8 ) e non sono state associate a un maggiore supporto respiratorio. Semmai, dosi più elevate di Midazolam sono risultate correlate a una ridotta necessità di supporto respiratorio dopo aggiustamento ( OR, 0.9 ).
La stragrande maggioranza dei pazienti con stato epilettico non ha ricevuto un trattamento con benzodiazepine basato sull'evidenza.
Dosi più elevate di Midazolam sono state associate a un uso ridotto della terapia di salvataggio e non vi è stata evidenza di danno respiratorio, suggerendo che le benzodiazepine vengano sospese senza beneficio clinico. ( Xagena2020 )
Guterman EL et al, Neurology 2020; 95: 3203-3212
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