I Ricercatori della Dalhousie University di Halifax, in Canada, hanno compiuto uno studio retrospettivo sulla terapia di combinazione con Lamotrigina ( Lamictal ) e Acido Valproico ( Depakin ) nell’epilessia refrattaria.
I pazienti sono stati identificati utilizzando un database clinico di adulti epilettici e sono stati inclusi nell’analisi se erano in terapia con Lamotrigina e Acido Valproico da almeno 6 mesi.
L’endpoint primario era il cambiamento nella frequenza basale di crisi convulsive e i pazienti sono stati stratificati in 3 gruppi: ( i ) liberi da crisi, ( ii ) migliorati ( riduzione di almeno il 50% nella frequenza basale delle crisi ) e ( iii ) non migliorati.
In totale sono stati inclusi nello studio 35 pazienti.
L’epilessia è risultata di tipo generalizzato in 25 pazienti ( 71% ) e parziale in 10 ( 29% ).
Prima del trattamento con Lamotrigina e Acido Valproico, il 77% dei pazienti ( 27 su 35 ) era andati incontro a crisi invalidanti su base mensile e il 49% ( 17 su 35 ) hanno avuto almeno una crisi convulsiva invalidante a settimana.
I pazienti erano in precedenza stati sottoposti senza successo a trattamento con 5 farmaci antiepilettici ( valore mediano ), da soli o in combinazione.
Con la terapia a base di Lamotrigina e Acido Valproico, il 51.4% dei pazienti è rimasto completamente libero da crisi, l’11.4% è migliorato e il 37,1% non ha mostrato miglioramento.
Il follow-up mediano è stato di 42 mesi.
Dei 22 pazienti migliorati, 11 erano stati trattati in precedenza senza successo con Lamotrigina e Acido Valproico in monoterapia.
Non sono state osservate differenze significative tra pazienti migliorati e non-migliorati riguardo alle caratteristiche demografiche, tipo e gravità dell’epilessia o numero di precedenti terapie antiepilettiche senza successo.
In conclusione, la combinazione di Lamotrigina e Acido Valproico dovrebbe essere presa in considerazione nell’epilessia refrattaria.
L’efficacia di questa combinazione sembra essere indipendente dal tipo di epilessia o dalle caratteristiche demografiche del paziente. ( Xagena2009 )
Moeller JJ et al, Epilepsia 2009; 50: 475-479
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