L’esposizione fetale di animali a farmaci antiepilettici in dosi inferiori a quelle necessarie per causare malformazioni congenite, può produrre anormalità cognitive e comportamentali, ma gli effetti dell’esposizione fetale umana a farmaci antiepilettici non sono ben definiti.
Tra il 1999 e il 2004, è stato condotto uno studio prospettico, osservazionale, multicentrico, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, su donne gravide con epilessia in terapia con un singolo farmaco antiepilettico [ Carbamazepina ( Tegretol ), Lamotrigina ( Lamictal ), Fenitoina ( Dintoina ) o Valproato ( Acido Valproico, Depakin ) ].
L’analisi primaria è consistita nel confronto degli esiti di neurosviluppo all’età di 6 anni dopo l’esposizione a diversi farmaci antiepilettici nel periodo fetale.
All’età di 3 anni, i bambini esposti al Valproato in utero hanno mostrato punteggi QI ( quoziente intellettivo ) significativamente più bassi di quelli dei bambini esposti ad altri farmaci antiepilettici.
Dopo aggiustamento per l’età e il quoziente intellettivo della madre, dosaggio dei farmaci antiepilettici, età gestazionale alla nascita e uso materno di Folato prima del concepimento, il QI medio è stato di 101 per i bambini esposti a Lamotrigina, 99 per quelli esposti a Fenitoina, 98 e 92 per quelli esposti a Carbamazepina e Valproato, rispettivamente.
In media, i bambini esposti a Valproato hanno avuto un QI di 9 punti inferiori rispetto ai punteggi dei bambini esposti a Lamotrigina ( P=0.009 ), 7 punti rispetto ai bambini esposti a Fenitoina ( P=0.04 ) e 6 punti rispetto a quelli esposti a Carbamazepina ( P=0.04 ).
L’associazione tra uso di Valproato e il quoziente intellettivo è risultata essere dose-dipendente.
Il QI dei bambini è risultato significativamente legato al QI materno tra i bambini esposti a Carbamazepina, Lamotrigina o Fenitoina, ma non tra quelli esposti al Valproato.
In conclusione, l’esposizione in utero a Valproato, se confrontata con quella di altri farmaci antiepilettici di uso comune, è associata a un aumento del rischio di ridotta funzione cognitiva all’età di 3 anni.
Queste osservazioni sono a sostegno della raccomandazione che il Valproato non deve essere utilizzato come farmaco di prima scelta in donne che potrebbero essere potenzialmente incinte. ( Xagena2009 )
Meador KJ et al, N Engl J Med 2009; 360: 1597-1605
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