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Esiti a lungo termine della chirurgia per epilessia


Sono stati studiati gli esiti prospettici a lungo termine sulla popolazione relativamente alle crisi convulsive e al trattamento con farmaci antiepilettici dopo chirurgia resettiva dell'epilessia in Svezia.

Follow-up a 10 e 5 anni sono stati eseguiti nel periodo 2005-2007 per 278 pazienti su 327 dopo chirurgia resettiva della epilessia dal 1995 al 1997 e dal 2000 al 2002, rispettivamente.

Tutti i pazienti erano stati seguiti prospetticamente nel Swedish National Epilepsy Surgery Register.
93 pazienti, che erano stati valutati prima dell’intervento ma poi non sono stati operati, sono serviti come controlli.

Nel lungo termine ( media 7.6 anni ), il 62% degli adulti operati e il 50% dei bambini operati erano liberi da crisi, rispetto al 14% degli adulti non-operati ( P minore di 0.001 ) e al 38% dei bambini non-operati ( non-significativo ).

Il 41% degli adulti operati e il 44% dei bambini operati avevano una sostenuta libertà dalle crisi dopo intervento chirurgico, rispetto a nessuno dei controlli ( P minore di 0.0005 ).

L'analisi multivariata ha identificato 30 o più crisi convulsive al mese al basale e una lunga durata della epilessia come predittori negativi e una risonanza magnetica positiva come un fattore predittivo positivo del risultato di libertà dalle crisi a lungo termine.

Dieci anni dopo l'intervento, l'86% dei bambini liberi da crisi e il 43% degli adulti liberi da crisi avevano interrotto i farmaci antiepilettici nei gruppi che avevano subito l’intervento rispetto a nessuno dei controlli ( P minore di 0.0005 ).

In conclusione, questo studio prospettico basato sulla popolazione ha mostrato esiti favorevoli a lungo termine delle crisi convulsive dopo chirurgia resettiva della epilessia.

La maggior parte dei pazienti liberi da crisi dopo 5 e 10 anni hanno avuto una sostenuta libertà dalle convulsioni dopo intervento chirurgico.

Molti pazienti che ottengono libertà dalle crisi possono interrompere con successo i farmaci antiepilettici, più spesso i bambini rispetto agli adulti. ( Xagena2013 )

Edelvik A et al, Neurology 2013; 81: 1244-1251

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