Uno studio ha confrontato due protocolli di trattamento con dosi basse versus alte di Midazolam per via endovenosa continua ( cIV-MDZ; Ipnovel ).
Sono stati confrontati adulti con stato epilettico refrattario trattato con un protocollo con alte dosi di Midazolam per via endovenosa continua ( n=100; 2002-2011 ) con adulti trattati con una precedente più bassa dose di Midazolam per via endovenosa continua ( n=29; 1996-2000 ).
Sono stati raccolti dati sulle caratteristiche di base, le dosi di Midazolam per via endovenosa continua, il controllo delle crisi, il decorso ospedaliero e l'esito.
La dose media massima di Midazolam per via endovenosa continua è stata di 0.4 mg/kg/h per il gruppo ad alto dosaggio e 0.2 mg/kg/h per il gruppo a basso dosaggio ( P minore di 0.001 ) con analoga durata dell'infusione.
Il tempo medio dall’insorgenza dello stato epilettico all’inizio della somministrazione di Midazolam per via endovenosa continua è stato di 1 giorno per il gruppo ad alto dosaggio e di 2 giorni per il gruppo a basso dosaggio ( P=0.016 ).
Le convulsioni da astinenza ( verificatesi entro 48 ore dalla sospensione di Midazolam per via endovenosa continua ) sono state meno frequenti nel gruppo ad alto dosaggio ( 15% vs 64%, odds ratio, OR=0.10 ).
Il fallimento di Midazolam per via endovenosa continua ( pazienti che hanno avuto necessità di passare a un diverso farmaco antiepilettico ) e le complicanze ospedaliere non sono state differenti tra i due gruppi.
L'ipotensione è stata più frequente alle dosi più alte di Midazolam per via endovenosa continua ma non è stata associata a un esito peggiore.
La mortalità alla dimissione ospedaliera è stata più bassa nel gruppo ad alto dosaggio ( 40% vs 62%, OR=0.34 ).
In conclusione, il trattamento con Midazolam per via endovenosa continua ad alte dosi dello stato epilettico refrattario può essere eseguito in modo sicuro, è associato a un tasso di crisi epilettiche più basso dopo la sospensione di Midazolam per via endovenosa continua e può essere associato a una più bassa mortalità rispetto ai protocolli a basso dosaggio tradizionali. ( Xagena2014 )
Fernandez A et al, Neurology 2014; 82: 359-365
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