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Immunoterapia nel trattamento dei pazienti con presunta epilessia autoimmune


È stato valutato uno studio di immunoterapia come ausilio alla diagnosi nella sospetta epilessia autoimmune.

Sono state esaminate le cartelle cliniche di 110 pazienti visitati presso una Clinica neurologica con crisi convulsive.
29 pazienti soddisfacevano i seguenti criteri di inclusione: epilessia autoimmune sospetta in base alla presenza di uno o più autoanticorpi neuronali ( n=23 ), anamnesi personale o familiare o segni fisici di autoimmunità, e convulsioni frequenti o medicalmente intrattabili; aver partecipato a uno studio di 6-12 settimane con trattamento con Metilprednisolone per via endovenosa ( IVMP ), immunoglobuline per via endovenosa (IVIg), o entrambi.

I pazienti sono stati definiti come responder in caso di riduzione della frequenza delle crisi del 50% o superiore.

18 pazienti ( 62% ) hanno risposto, di cui 10 ( 34% ) sono diventati liberi da crisi; il 52% è migliorato con il primo farmaco.
Tra i pazienti che hanno ricevuto un secondo farmaco dopo non aver risposto al primo, il 43% è migliorato.

Una risposta favorevole è risultata correlata con un più breve intervallo tra l'insorgenza dei sintomi e l'inizio del trattamento ( media 9.5 vs 22 mesi, P=0.048 ).

Tra i responder, 14 pazienti su 16 ( 87.5% ) presentavano anticorpi contro gli antigeni della membrana plasmatica, 2 pazienti su 6 ( 33% ) sieropositivi per gli anticorpi anti-GAD65 ( anticorpi contro la decarbossilasi dell'acido glutammico 65 ) e 2 pazienti su 6 ( 33% ) senza anticorpi rilevabili.

Su 13 responder seguiti per più di 6 mesi dopo l'inizio della terapia immunosoppressiva orale a lungo termine, la risposta è stata sostenuta in 11 ( 85% ).

In conclusione, questi risultati retrospettivi giustificano l’effettuazione di uno studio di immunoterapia nei pazienti con sospetta epilessia autoimmune.
Questo studio ha fornito una prova di Classe IV che nei pazienti con sospetta epilessia autoimmune, il Metilprednisolone per via endovenosa, le immunoglobuline per via endovenosa, o entrambi, migliorano il controllo delle crisi epilettiche. ( Xagena2014 )

Toledano M et al, Neurology 2014; 82:1578-1586

Neuro2014 Farma2014


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